Spunti storici
Spunti storici sul Tiro a Segno, principalmente (ma non solo) a Genova ed in Liguria, attraverso locandine di gare, statuti di costituzione, premi, e stampe di vario tipo.
Molte sono le fonti documentali relative alla storia del Tiro a Segno in Italia. Il fornire un resoconto organico ed esaustivo su questa storia è compito che si addice agli storici di professione. Tuttavia è un fatto che la maggior parte di queste fonti è attualmente conservata e valorizzata proprio dalle Sezioni del Tiro a Segno Nazionale. Molte Sezioni hanno infatti ereditato da un lungo periodo di attività, in certi casi ultracentenario, testimonianze di grande interesse.
Quello che ci intendiamo fare in questa pagina, quindi, è proporre in ordine sparso alcuni spunti, partendo dalle stampe, dai documenti, e dai riconoscimenti di competizioni in possesso della nostra Sezione e di alcuni nostri Soci. Un minimo di ricapitolazione storica e giuridica è però egualmente necessario, per inquadrare correttamente questo materiale.
Il Tiro a Segno Nazionale di Genova, oggi con sede in Via al Poligono di Quezzi 50, zona Pedegoli, è una Associazione Sportiva Dilettantistica il cui inquadramento legislativo attuale si desume dal D.Lgs. n. 66/2010 e dall’art. 59 e seguenti del DPR 90/2010. In base a questo inquadramento si intende subito che i Tiro a Segno Nazionale (TSN) sono dotati di "struttura organizzativa e di assetti operativi, amministrativi gestionali e di funzionamento autonomi". Al tempo stesso l'autonomia non è completa, perché "...svolgono attività di tiro a segno con coordinamento e vigilanza dell'Unione italiana tiro a segno, nonché sotto il controllo dei Ministeri della difesa e dell'interno, per i profili di rispettiva competenza concernenti la realizzazione e tenuta degli impianti di tiro, compresi i locali per la custodia di munizioni, e relative agibilità, nonché compiti di pubblica sicurezza connessi all'uso delle armi".
Ad esempio il citato art. 59, nel definire la natura e le finalità della UITS specifica che:
- L'Unione italiana tiro a segno è ente di diritto pubblico, avente finalità di istruzione ed esercizio al tiro con arma da fuoco individuale o con arma o strumento ad aria compressa e di rilascio della relativa certificazione per gli usi di legge, nonché di diffusione e pratica sportiva del tiro a segno.
- L'Unione italiana tiro a segno è sottoposta alla vigilanza del Ministero della difesa e realizza i fini istituzionali di istruzione, di addestramento e di certificazione per il tramite delle sezioni di tiro a segno nazionale di cui all'articolo 61. Essa è altresì federazione sportiva nazionale di tiro a segno riconosciuta dal Comitato olimpico nazionale italiano, sotto la cui vigilanza è posta ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, e successive modificazioni.
ed il legame coi TSN è specificato nel successivo art. 61:
- Le sezioni tiro a segno nazionale svolgono i compiti istituzionali stabiliti dal regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, concernente approvazione del regolamento per l'esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773, dalla legge 18 aprile 1975, n. 110, dal codice, dalla presente sezione, dallo statuto, nonché, anche sulla base di direttive degli organi centrali, attività agonistiche o amatoriali in regime di affiliazione. In particolare:
- provvedono all'addestramento di quanti sono obbligati per legge a iscriversi a una sezione tiro a segno nazionale;
- curano lo svolgimento dello sport del tiro a segno e la preparazione tecnica degli iscritti, nonché l'organizzazione di manifestazioni sportive;
- svolgono attività promozionale e di divulgazione dello sport del tiro a segno, anche mediante attività ludiche propedeutiche all'uso delle armi.
Questo quadro legislativo, coi suoi rimandi al diritto pubblico, al Ministero della Difesa, al Ministero degli Interni, al Comitato Olimpico Nazionale Italiano, al compito istituzionale dell'addestramento degli "obbligati", e soprattutto allo svolgimento dello sport ed alla divulgazione dello stesso, non è altro che il riassunto storico, la sintesi e la logica conseguenza di quella che è stata l'attività più o meno organizzata, più o meno spontanea, di tiro a fuoco nelle varie Regioni della Penisola, fin da prima dell'Unità d'Italia.
Perciò la situazione legislativa attuale deve essere necessariamente inquadrata in un contesto storico, che nel caso del TSN Genova affonda le sue radici nell'800, essendo riconosciuta derivare da strutture già esistenti come "Nazionali" nel 1863.
Il 1800 ha infatti impresso un notevole impulso alle attività di tiro a fuoco. La fine della Prima Guerra di Indipendenza (1848-49), e la chiara aspettativa di nuovi possibili conflitti a breve termine (che infatti si concretizzarono con le guerre del 1859-60 e poi 1866) creò il clima politico e sociale favorevole alle prime attività organizzate di tiro nella nostra Penisola. Lo scopo era quindi spesso dichiaratamente militare, ma anche gli aspetti sportivi e ricreativi (che oggi sono preponderanti per i Tiro a Segno Nazionali) erano variamente rappresentati.
La fondazione del primo Tiro a Segno genovese ben strutturato è però fatta risalire al 1851. Certamente vi furono attività sparse di tiro a Genova anche antecedenti a questa data; è solo che prima non sembra esistesse a Genova un poligono di tiro ufficiale. Invece in data 20 maggio 1851 un gruppo di cittadini chiese e poi ottenne dal Comune di Genova di disporre di un luogo adatto al tiro: "... fu chiesto, e conceduto dal Consiglio Superiore di Sanità Marittima, il fosso a ponente del Lazzaretto alla Foce. Questo fosso serve ad isolare lo stabilimento del Lazzaretto dalla strada che da piazza Pila conduce alla spiaggia del mare". L'estensione era di tutto rispetto, essendo la lunghezza di oltre 180 metri, e la larghezza di oltre 12 metri. Fu quindi qui che, fino al 1857, poterono allenarsi i "carabinieri genovesi" (nel senso di "tiratori di carabina"). In una lettera di Garibaldi al sindaco di Genova riguardo all'uso del "Lazzaretto della Foce" per l'esercizio del tiro si parla già dei "membri del Tiro Nazionale di Genova", il che è un implicito riconoscimento dell'appellativo.
Questo primo poligono non durò a lungo. I moti mazziniani del 1857 misero in allarme le autorità, che nel giugno sciolsero l'associazione dei tiratori. Molti di questi erano ferventi mazziniani, e fu proprio verso la fine del 1857 che Mazzini fu condannato a morte. I carabinieri genovesi si trasferirono allora nella zona del Ponte Bezzecca, sulla destra del Bisagno, dove presero il nome di "Società del Rubado", da uno dei nomi del luogo. La stessa era indicata anche come "Poligono delle Stanghe", o "Campo di Tiro delle Stanghe", dal soprannome ("u stanghe") del proprietario di un'osteria e del terreno limitrofo.
Fino al 1861 comunque "Società di Tiro a Segno" era un nome generico per varie realtà: alcune informali, altre con appoggio diretto delle autorità, in primis l'antica "Reale Società del Tiro a Segno" costituita a Torino già nel 1837 per volere del Re Carlo Alberto. Furono solo gli interventi legislativi del Regio Decreto n. 4689 del 1 aprile 1861, seguito dal n. 162 dell'11 agosto 1861, e dal n. 1510 dell'11 dicembre 1863, decreti resi possibili dalla proclamazione del Regno d'Italia del 17 marzo 1861 (e quindi emessi a meno di un mese dalla proclamazione stessa!), a fornire una base organica ai "tiro a segno comunali, mandamentali e provinciali" ed alle "Società per il tiro a segno nazionale", che sarebbero in seguito state raggruppate sotto l'attuale sistema dell'Unione Italiana di Tiro a Segno.

Il "Tiro a Segno Nazionale" venne poi pienamente ufficializzato per la prima volta con la legge 883 del 2/7/1882, e dal successivo regolamento attuativo del Regio Decreto n. 1324 del 15 aprile 1883. La maggior parte dei TSN venne istituita nei primi tre anni dalla pubblicazione della legge 883, e specificatamente in Liguria si ebbero 7 costituzioni di Società, tutte nel 1884: Genova (febbraio), Rapallo (idem), Savona (idem), Sarzana (marzo), Pegli (giugno), Chiavari (luglio), Sestri Ponente (agosto).
Nel complesso alla fine del 1906 in Provincia di Genova si contavano ben 23 Società. Le Società dipendevano sia dal Ministero della Guerra sia dal Ministero degli Interni, rispettivamente per la parte tecnica ed amministrativa. Di interesse particolare per Genova fu il Poligono del Veilino, in zona Staglieno, ancora oggi in attività, con la "Grande Gara di Inaugurazione" 12-19 luglio 1896. Sulla locandina della gara si nota l'intestazione "Società mandamentale di Tiro a Segno Genova":
Su diversi documenti compare la qualifica "Mandamentale" riferita alla Società. A norma di legge, le "Società di Tiro a Segno Nazionale" erano suddivise in tre tipi: Mandamentali, Comunali e Consorziali. La logica di questa suddivisione era solo apparentemente geografica, e più che chiaramente economica e di forza numerica. Qualsiasi Comune infatti poteva istituire una "Società di Tiro a Segno Nazionale", coi conseguenti benefici economici di legge; ma solo a patto di avere almeno 100 soci. Le Società "Mandamentali" erano quelle organizzate nei capoluoghi di Provincia e di Mandamento; il raggiungimento della quota numerica era relativamente agevole. Seguivano le Società "Comunali", organizzate negli altri Comuni. Dato che però il raggiungimento dei 100 soci era, per molti piccoli Comuni, oggettivamente difficile, la legge prevedeva la possibilità di consorzi tra Comuni vicini, e queste erano appunto le Società (di Tiro a Segno Nazionale) Consorziali.
La legge 883/1882 favoriva evidentemente gli accorpamenti ed il controllo centralizzato, soprattutto perché prevedeva notevoli sovvenzioni da parte dello Stato: sia direttamente, per la costituzione iniziale della Società (il che includeva campi, attrezzature, ed armi), sia indirettamente per le spese di esercizio. La eventuale costituzione di una nuova Società di Tiro a Segno Nazionale era infatti a 3/5 a carico dello Stato, 1/5 delle Province, ed 1/5 dei Comuni (Art. 11: "All'impianto dei tiri a segno ed alla costruzione dei bersagli dove ancora non esistono si provvederà, quando non provvedano i contributi spontanei dei cittadini, mediante concorso nelle spese, dal Governo, dalle provincie e dai comuni", appunto nelle proporzioni dette). E quanto invece alle spese di esercizio, la sovvenzione era indiretta, perché secondo l'art. 14 "L'Amministrazione militare è autorizzata a cedere alle singole Società di tiro a segno nazionale le armi da fuoco e le munizioni al semplice costo di fabbrica ed a pagamento immediato".
Come risultato della legge 883/1882 si ebbe purtroppo anche la scomparsa di molte piccole società di tiro, nate su base amatoriale e senza capacità economiche rilevanti. La legge consentiva certamente a queste società di mantenere una attività autonoma, senza per forza confluire in qualche Società di Tiro a Segno Nazionale di nuova costituzione, ma le escludeva esplicitamente dai benefici economici. Molte realtà quindi in questo periodo scomparvero, essendosi creato un mercato in cui erano diventate, per forza di cose, non più competitive. Di fatto, non erano in grado di sopravvivere economicamente, indipendentemente dall'abilità e dalla passione sportiva dei soci.
A questo proposito, dal punto di vista storico, si possono fare due annotazioni. La prima è che, per almeno un certo periodo, in Italia queste piccole realtà sono esistite. Se di alcune, come Brescia ("Società Provinciale" dal 1862, e solo nel 1900 confluita in un "Tiro a Segno Nazionale") o Genova (attività comprovata dal 1851, vedi sopra) o Torino (attività ufficiali, come detto, fin dal 1837), solo per fare tre esempi, le notizie sono certe e ben note, di altre si è purtroppo persa traccia. Comunque sia, non si può sostenere che il Tiro a Segno nella nostra Penisola dati dal 1882; tale anno segna semmai il riordinamento delle attività di tiro, e la prima vera spinta unitaria a livello Nazionale; ma le attività di tiro organizzate esistevano già da ben prima.
La seconda annotazione è che l'aspetto economico non era per nulla secondario. I costi da sostenere per gli appassionati di tiro non erano bassi. Anche in questo la legge 883 fu estremamente importante. Consentì a molti, che altrimenti sarebbero rimasti lontani da questo sport, di avvicinarvisi.
Ciò spiega perché, nelle locandine e negli opuscoli con cui venivano indette le gare, si prestasse così attenzione ai dettagli economici. Ad esempio la gara di inaugurazione del nuovo Poligono in Valle Veilino (quindi Genova) del luglio 1896 aveva una dotazione complessiva di 20,000£, a fronte di una tassa di iscrizione di 2£. Applicando il calcolo di rivalutazione classico con l'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, la tassa di iscrizione corrisponde a circa 10€.
Nello stesso Poligono del Veilino due anni dopo, quindi nel 1898, nel "Programma del primo periodo delle esercitazioni a premi" organizzato come "Società Mandamentale di Tiro a Segno Nazionale Genova", si cita il prezzo ai tiratori per ogni "caricatojo da 6 colpi" di munizioni per il fucile mod. 1891: 50 cent (circa 2.45€ del 2025).
Qualche anno più avanti, ad es. nella VII Gara Provinciale del 1910 indetta dal TSN Genova in occasione del cinquantenario della partenza dei Mille, si prevedevano "facilitazioni ferroviarie per i trasporti a tariffa differenziata"; ed in altre gare erano comuni i premi per i primi classificati in argento ed anche oro.
Ciò che ci interessa in modo particolare, visto che il TSN Genova è oggi una Associazione Sportiva, affiliata al CONI, e legata ai Panathlon Club, è che fin dall'inizio la competizione sportiva svolse una parte integrante nella vita di tutte le varie associazioni. La 883/1882, relativa come detto ai "Tiro a Segno Nazionali" prevedeva esplicitamente le gare. Secondo l'art. 15:
Annualmente si eseguiranno gare di tiro; Comunali per ciascuna Società di tiro; Provinciali per le Società di tiro di ciascuna provincia. Ogni due anni nel luogo da indicarsi dalla Direzione centrale si eseguirà una gara generale di tiro nazionale. I piemi per il tiro vengono somministrati dal Governo e dalle provincie per la gara generale e le provinciali, dai comuni per le gare comunali; e per tutti da offerte spontanee dei cittadini che gli uffici di presidenza delle Società sono autorizzati a ricevere, sia in denari, sia in doni.
Quanto alle altre realtà, le gare erano ugualmente importanti, ai fini della diffusione sportiva. Così ad esempio...
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Bibliografia e fonti
La gran parte delle immagini fotografiche presenti in questa pagina sono scatti originali a materiale della collezione storica del Sig. Gino Tripolino, Tiratore ad avancarica ed Istruttore da molti anni del TSN Genova. Il TSN Genova ringrazia il Sig. Tripolino per aver reso disponibile questo materiale. Le restanti immagini sono riproduzioni di materiale di proprietà del TSN Genova.
Altri spunti storici sono reperibili su:
- Amedeo Bruni, "Storia del tiro a segno", ed. Danesi, Roma, 1985
- Giorgio Rastelli, "Il tiro a segno - il tiro di precisione - di guerra - di difesa personale", Sperling & Kupfer ed. Milano, 1945.
- Giovanni Della Cella, "Piccolo manuale del tiro a segno dedicato ai soci della società di tiro a segno nazionale di Genova", Stabilimento Artisti Tipografi, 1905.
- Rivista del Tiro a Segno Nazionale 6/7 Anno XXXVII (terza serie), Roma giugno-luglio 1982. Numero dedicato al "Centenario del Tiro aSegno Nazionale".
- Articolo sulla Enciclopedia Bresciana
- Articolo sulla Enciclopedia Treccani
- https://archivista-icar.cultura.gov.it/institutions/24
- Angelucci, Angelo, Del tiro a segno in Torino: storia con documenti inediti.
Pagine di TSN ad argomento storico:
- https://www.tsnaosta.it/index.php/storia
- http://www.tsnbassano.191.it/ita/storia.htm
- https://www.tsnbergamo.com/la-storia.html
- http://www.tsn.biella.it/tsn_storia.htm
- https://www.tsnbologna.it/httpwww-tsnbologna-itil-tsn-bologna-e-la-sua-storia.html
- https://www.tsnbolzano.it/it/la-sezione/la-storia
- https://www.tsnbra.it/it/storia
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- https://www.tsngenova.com/spunti-storici.html (questa pagina)
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- https://www.tsnlegnano.it/Storia.htm
- https://www.tsnlivorno.it/chi-siamo/
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- https://www.tsnravenna.com/WP/wp-content/uploads/2023/04/La-nostra-storia.pdf
- https://www.tsnrevere.org/storia/
- https://www.tsnrho.it/chi-siamo.php
- https://www.tsnrimini.it/storia-1
- https://tsnroma.it/chi-siamo/storia
- https://www.tsnsansepolcro.it
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- http://www.savonatsn.net/ISTITUZIONALE/LA-STORIA.html
- http://tsn.sienanet.eu/storia/
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- https://www.tsntorino.it/storia/
- https://www.tiroasegnotrapani.it/prod03.htm
- https://www.tiroasegnotreviso.it/storia-della-bandiera-triveneta/
- https://www.tsnvarallo.it/storia-del-tsn-varallo
- https://www.tsnudine.it/?page_id=2235
- https://tsnvenezia.com/index.php/storia/ e https://www.tsnvenezia.it/storia.html
- https://www.tsnviterbo.it/storia/
Se ci fossero altre pagine di TSN con dati storici, non riportate qui sopra, mandateci per piacere una mail su segreteria@tsngenova.com e le aggiungeremo alla lista.